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21 settembre 2025

Contratto di lavoro e prospetto paga con codice alfanumerico unico del CCNL

È stata presentata alla Camera dei deputati la proposta di legge ordinaria (C. 2555) “ Trasparenza contrattuale, prospetto paga, codice contratto ".

La proposta di legge, tesa a valorizzare il codice alfanumerico unico dei contratti collettivi nazionali di lavoro e a fornire una maggiore completezza delle informazioni da rendere al lavoratore, è stata approvata dal Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro il 24 luglio 2025.

CCNL e codice alfanumerico unico

L’articolo 16-quater del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, ha istituito il codice alfanumerico unico per indicare i contratti collettivi nazionali di lavoro.

Il codice alfanumerico unico dei CCNL costituisce l’identificativo univoco del contratto collettivo sia nelle comunicazioni obbligatorie al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, sia nelle denunce retributive mensili trasmesse all’INPS.

L’articolo 16-quater prevede inoltre che il codice sia attribuito dal CNEL in sede di acquisizione del CCNL nell’ archivio nazionale dei contratti e degli accordi collettivi di lavoro (art. 17 della legge 30 dicembre 1986, n. 936).

I criteri di composizione sono stabiliti dal CNEL, in accordo con il Ministero del Lavoro e l’INPS.

L’INPS, con la circolare n. 170 del 12 novembre 2021, ha fornito le disposizioni operative utili al passaggio su Uniemens del codice alfanumerico unico attribuito dal CNEL.

L’adozione del codice alfanumerico unico:

  •         assicura uniformità di identificazione dei CCNL in tutti i rapporti con le pubbliche amministrazioni;
  •         semplifica i flussi informativi tra CNEL, Ministero del Lavoro e INPS;
  •         garantisce certezza giuridica per lavoratori e datori di lavoro, che possono individuare con immediatezza il contratto collettivo applicato.

Finalità della proposta di legge

La proposta di legge interviene sia sul piano della trasparenza contrattuale sia su quello della completezza delle informazioni retributive fornite nel prospetto paga al lavoratore, rafforzando l’efficacia delle norme già esistenti (c.d. decreto trasparenza) e ampliando gli obblighi di comunicazione a carico del datore di lavoro, per una piena tracciabilità del contratto collettivo applicato.

Trasparenza nel contratto individuale di lavoro

Il comma 1 dell’articolo 1 della proposta di legge modifica l’articolo 1, comma 1, del decreto legislativo 26 maggio 1997, n. 152, in materia di trasparenza contrattuale.

In particolare, la lettera q) dispone che il datore di lavoro sia tenuto a fornire al lavoratore, nel contratto individuale di lavoro, l’ indicazione del contratto collettivo , anche aziendale, applicato al rapporto di lavoro, con l'indicazione delle parti che lo hanno sottoscritto.

La proposta di legge integra la normativa citata introducendo l’obbligo, a carico del datore di lavoro, di comunicare al prestatore di lavoro il codice alfanumerico unico del contratto collettivo nazionale che disciplina il rapporto individuale.

In buona sostanza, si ritiene non sufficiente una menzione generica del CCNL, ma è richiesta la puntuale indicazione del codice identificativo attribuito dal CNEL. Ciò consente al lavoratore di avere certezza sulla disciplina collettiva di riferimento, senza possibilità di ambiguità.

Trasparenza nel prospetto paga

La seconda innovazione riguarda il prospetto paga ed è contenuta nel comma 2 dell’articolo 1 della proposta di legge in commento.

La proposta di legge riformula l’articolo 1, comma 1, della legge 5 gennaio 1953, n. 4.

Nella versione attuale la norma obbliga i datori di lavoro a consegnare, all'atto della corresponsione della retribuzione, ai lavoratori dipendenti, con esclusione dei dirigenti, un prospetto di paga in cui devono essere indicati il nome, cognome e qualifica professionale del lavoratore, il periodo cui la retribuzione si riferisce, gli assegni familiari e tutti gli altri elementi che, comunque, compongono detta retribuzione, nonché, distintamente, le singole trattenute.

La proposta di legge amplia gli obblighi informativi del datore di lavoro prevedendo che lo stesso debba indicare nel prospetto paga anche l’ esatto inquadramento contrattuale e, in testa al prospetto, il contratto collettivo nazionale di lavoro applicato al lavoratore attraverso l’indicazione del codice alfanumerico unico . In questo modo, al lavoratore vengono fornite informazioni più complete e puntuali, evitando formulazioni generiche o poco chiare.

L’indicazione dell’esatto inquadramento contrattuale è essenziale perché a uno stesso livello di inquadramento possono corrispondere più qualifiche contrattuali , ciascuna rappresentativa di diverse mansioni e competenze. Non si tratta pertanto di un semplice dato formale, ma di un elemento fondamentale per definire la posizione giuridica e professionale del dipendente.

La chiara indicazione del livello di inquadramento nel prospetto paga assume un ruolo di particolare rilievo perché consente al lavoratore di verificare con immediatezza la coerenza tra il proprio contratto e le mansioni assegnate. Ciò ha riflessi diretti sull’applicazione dell’articolo 2103 del codice civile, che individua proprio nel livello di inquadramento il limite principale allo ius variandi del datore di lavoro.

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